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Rivista Aprile-Giugno 2019

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Il mondo dell’ispezione del lavoro a 360°.
La rivista di novità, casi, analisi e approfondimenti su lavoro, contributi e sicurezza.

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Il mondo dell’ispezione del lavoro a 360°.
La rivista di novità, casi, analisi e approfondimenti su lavoro, contributi e sicurezza.

I contenuti di questo numero di Verifiche e Lavoro:

  • Tecnica dei ricorsi: INL e ricorsi amministrativi: i nuovi divieti
  • Punti e spunti: Durata e divieti dei controlli ispettivi (video articolo)
  • il Caso: Appalto illecito e “fraudolenza”. Torna il penale
  • Nero su bianco: Nuove sanzioni per il lavoro: casi e importi
  • Appunti: Preclusioni a nuove ispezioni; appalto genuino e direttive; e molto altro
  • Tematiche: Risoluzione consensuale del rapporto di lavoro: indebite richieste contributive
  • In Sicurezza: Le attrezzature di lavoro devono essere moderne
  • Tematiche: Crisi d’impresa: la futura mediazione dell’Ispettorato
  • Outline: DURC, benefici e contenziosi: lo stato dell’arte
  • Usi e Abusi: Anche i Giudici contro le irrazionalità della P.A (articolo estratto gratuitamente dalla rivista)

La Nota del Direttore | Mauro Parisi

Verbali, ricorsi, illeciti amministrativi e sanzioni: tutto in primo piano.
Nel 2019 l’Ispettorato Nazionale rilancia la propria azione con una serie di importanti circolari e note esplicative, chiamate a incidere non poco nelle dinamiche delle ispezioni del lavoro.
Aumentano gli importi delle ammende e delle sanzioni amministrative delle più ricorrenti ipotesi di infrazione. Avere un lavoratore irregolare costerà di più.
Se per l’ennesima volta in poco tempo crescono certamente le punizioni per violazioni del T.U. sicurezza, sarà, invece, da valutare se saranno reali le pure disposte maggiorazioni per appalti e somministrazioni illeciti.
Senz’altro rischia di condizionare, e non poco, il reato (di ritorno) di appalto fraudolento. Suscita qualche perplessità, tuttavia, una sua minacciata applicazione automatica e a prescindere da provate responsabilità dei trasgressori.
Mentre hanno meritato di essere portate all’attenzione dei lettori alcune notevoli sentenze che favoriscono le difese, nel video-articolo abbiamo voluto dare voce alle perplessità di molti sui “vuoti” delle procedure ispettive.
Nell’attesa -finalmente- di un Codice dei controlli.

Indice

  • Tecnica dei ricorsi: INL e ricorsi amministrativi: i nuovi divieti
  • Punti e spunti: Durata e divieti dei controlli ispettivi (video articolo)
  • il Caso: Appalto illecito e “fraudolenza”. Torna il penale
  • Nero su bianco: Nuove sanzioni per il lavoro: casi e importi
  • Appunti: Preclusioni a nuove ispezioni; appalto genuino e direttive; e molto altro
  • Tematiche: Risoluzione consensuale del rapporto di lavoro: indebite richieste contributive
  • In Sicurezza: Le attrezzature di lavoro devono essere moderne
  • Tematiche: Crisi d’impresa: la futura mediazione dell’Ispettorato
  • Outline: DURC, benefici e contenziosi: lo stato dell’arte
  • Usi e Abusi: Anche i Giudici contro le irrazionalità della P.A (articolo estratto gratuitamente dalla rivista)

Leggi un articolo

Anche i Giudici contro le irrazionalità della P.A..

La sentenza del Tribunale di Roma del 14 febbraio, in materia di Durc, punta il dito su pratiche abnormi e canoni irrispettati di ragionevolezza. 

a cura di Studio Legale VetL

La sensazione di molti è che non di rado l’irragionevolezza dell’amministrazione renda difficili le vite di cittadini, aziende e professionisti.

Le situazioni sono note. Per esempio, quando nelle verifiche gli ispettori chiedono la produzione di documentazione ed “elaborati” in termini strettissimi (magari di pochi giorni, anziché i 15 di legge, per produrre il LUL). Oppure, se ai fini del rilascio del DURC si chiede che la regolarità vada provata (o sanata) in pochissimi giorni.

La costrizione ad adempimenti sconosciuti, le richieste illogiche, le pretese insostenibili sono quantomai frequenti.

La percezione di “sudditanza” nei confronti degli enti risulta attualmente più accentuata che mai a causa del fatto che gli stessi rapporti con le istituzioni sono divenuti sempre più “immateriali”. Si comunica spesso on line, attraverso applicazioni e sistemi telematici e si gestiscono i “flussi” di informazioni attraverso “cassetti”. Non conoscere di persona i funzionari con cui si comunica, non è un vantaggio, ai fini pratici e operativi. Ma neppure psicologici.

Tutto sommato appare più funzionale il rapporto interpersonale con gli ispettori, con cui sono previsti vis à vis. Ma la supremazia che per legge possono esercitare (e, accade) i singoli funzionari, “guasta” il beneficio della comunicazione diretta che pure costituirebbe uno degli scopi correttivi dell’azione dei funzionari.

La legge e le Direttive Ministeriali, infatti, offrirebbero chiaramente preferenza alle soluzioni dialogate. Eppure a fronte di rare attività di “prevenzione e promozione, con indicazioni operative dei funzionari sulle “modalità per la corretta attuazione della …normativa” (art. 8, D.Lgs n. 124/2004), sono maggiori le azioni di imposizione e repressione.

Va però osservato che i tentativi di fare dichiarare dai Giudici la notevole sproporzione e irragionevolezza dell’azione dell’amministrazione, solitamente -salvo palesi violazioni di legge- cadono nel vuoto.

Ciò dipende, in primo luogo, dal “carattere” delle sedi giudiziarie presso cui i controlli ispettivi e i rapporti di lavoro vengono valutati. Non rientra certamente nel “bagaglio” dei Giudici di lavoro il decidere riconoscendo le categorie atipiche dell’eccesso di potere per irragionevolezza e illogicità (come fanno, per esempio, i Tribunali amministrativi).

In secondo luogo, ciò accade pure a causa del diffuso e pregiudiziale affidamento, da parte di chi giudica, nei confronti della P.A.. Con la presunzione di legittimità dell’azione amministrativa, la prova contraria alle pretese pubbliche si fa in salita.

Eppure, talvolta, ci sono Giudici attenti che sanno vedere come l’amministrazione sa anche essere poco razionale e logica nel suo agire. Lo ha visto, per esempio, il Giudice del lavoro di Roma, pronunciandosi contro l’INPS. La sentenza romana del 14.2.2019, n. 1490 è di ancor maggiore spessore, se si pensa che concerne un tema sensibile e di grande attualità: quello del DURC e degli effetti della certificata irregolarità contributiva.

Il caso affrontato era quello di una cooperativa che si era vista estromessa da una gara di appalto, difettando di regolare certificazione. Questa non veniva concessa, in sostanza, per irregolarità formali legate a degli “squadramenti” contabili relativi ad alcuni mesi di denunce Unimens. Nessuna vera omissione contributiva, insomma, ma errori di imputazione di importi negli effettivi mesi di competenza. Peraltro, alcuni crediti contributivi non si erano potuti portare per tempo in compensazione –malgrado precisa autorizzazione dell’Istituto–, dovuto al ritardo nell’elaborazione di dati da parte dell’INPS stesso.

Insomma, un inconveniente meramente tecnico di ricostruzione delle denunce che non avrebbe dovuto generare alcuna questione sostanziale di regolarità contributiva, che lo stesso Istituto aveva causato e non era stato in grado di porvi rimedio.

Con una presa di posizione coraggiosa, il Giudice del lavoro di Roma veniva però a rilevare che i 15 giorni concessi alla cooperativa per comprendere e dimostrare cosa non funzionasse nelle denunce, se non erano bastati all’INPS, non potevano dirsi bastanti neppure al contribuente. Per cui, l’emissione di un DURC negativo -con gravi conseguenze, nel caso- non poteva dirsi, al meglio, che “contraddittorio”. Una presa di posizione giudiziale di principio che, tutto sommato, dovrebbe essere di ordinaria consuetudine nelle aule dei tribunali.

Come “scontata” dovrebbe essere anche la constatazione che un termine perentorio di “15 giorni”, neppure previsto per legge, si dimostra oggi poco “razionale”.

Del resto, anche alla luce del DPR n. 62/2013 (il regolamento recante il Codice di comportamento dei pubblici dipendenti) -per cui, tra l’altro, chi agisce per la P.A. lo deve fare con “equità e ragionevolezza”-, non dovrebbero sussistere dubbi su quale è da considerarsi il consueto modo di agire dell’amministrazione.

Scarica l’articolo in formato .pdf

[V@L – Verifiche e Lavoro n. 2/2019]